Monografia per le isole del gruppo Ponziano

                                                                                                                                Di Giuseppe Tricoli

In occasione che la città d' Ischia nel primo anno di regno di Carlo III , fu sola nel reame a festeggiare con pompa il compleanno che ricorreva per la genitrice Elisabetta Farnese, richiamò alla memoria il di Lei feudo Ponza, onde piazzarvi a duraturo ricordo una colonia di quei abitanti. Per cui con 1' atto de'30 Ottobre 1734 accordava ai coloni-il terreno a migliorare, avendo due terzi del valore migliorato e tre anni di franchigia, per poi continuarsi la coltura in colonia. Essi si trattennero per la estensione di suolo che circonda il porto , a partire dalla collina la Rotonda, alla intera ed estesa vallata di S. Maria, colla catena di colline da Frontone al ciglio di Luciarosa. Ciascuno individuo allo arrivo si ricoverava fra, quelle tante antiche grotte , o pagliaja che si costruiva , ed indicava al Castellano amministratore la porzione di terreno boscoso che intendeva occupare; era così confinata e notata sul registro.

Colonia. Fra primi abitatori arrivati nell'Isola, ci fu l'eremita Giuseppe Scotti di S. Angiolo, che vi morì decrepito , variando di dimora in diversi punti di Ponza , e sono memorate le di lui celle in luoghi balzosi e di pericoloso accesso. Indi lo raggiunse Pietro Migliaccio diCampagnano , onde trovarvi sicuro asilo , perché ricercato dalla giustizia per reato di ferita, conducendosi la moglie Ant.a Sirabella coi figli, cioè due femine ed i maschi Gennaro, Pascale , Giur seppe , e Sabato, occupando la contrada S. Antuono, ed il Fieno, e tuttora lascia numerosa discendenza. Lo seguì il suo compare Mattia Mazzella con la moglie Giulia Arcamone , e dei figli tre donne , coi maschi Sabato , Michele, Fabrizio , e Bartolomeo , situandosi nel diruto monistero, col ritenere l'intera vallata di S. Maria, ove tuttavia compone un casale abitato esclusivamente da 400 Mazzelli suoi discendenti.

Vi giungevano nel contempo ed inseguito, e si riunivano in Ponza dalle seguente contrade le a|tre famiglie , cioè da Ischia; Giuseppe Tagliamonte con moglie Chiara Migliaccio, e cinque figli Pascale , Aniello , ed il resto femine — Alessandro Conte — Antonio Garofalo fornaro — Francesco Piccerillo , moglie Catarina Migliaccio e due figli — Paolo Colonna con due figli — Ignazio Onorato con moglie Anna Mazzella e sei figli — Pascale Conte — Filippo della Camera moglie Giulia Montagna, e figlio Giov. Battista — Cristofaro Castaldo e figlia — Onofrio Patalano — Giuseppe Conte , moglie Isabella Amodio e figlia — Vincenzo Martino moglie Maddalena Bennardo , e tre figli — Francesco Bernascone e moglie Giulia Gargiulo — Tommaso Pappalardo — Angiolo Candia — Pietro, d'Atri — Andrea e Filippo d'Arco — Giovanni Russo — Cristofaro Guarino — Francesco de Bennardo — Dom. Petroso «— Francesco Picino — Vitantonio Matterà — Gennaro de Sio — Leonardo de Luca — Andrea Colonna — Francesco Sasso — Cristofaro de Paola — Antonio Sabatino — Ant. Petrollese -— Nunzio Galano — Giov. Califano — Giuseppe Cimino — ed Ant. Amalfitano — Da Campagnano ; Gennaro Albano, con due figli — Francesco Albano con moglie Caterina Tortora e quattro figli — Giuseppe e Giovanni Guarnieri — Giuseppe Conte, moglie Rosa Cuomo e figlia — Domenico Coppa^ moglie Barbera Grimaldi, e tre figli — Aniello Tagliamonte , moglie Apollonia del Vecchio e tre figli — Crescenzo Cuomo , moglie Rosa Cavone e due figli ¦— Vitonicola Mattera — E Gennaro Curcio, col garzone Agostino Candia.— Da Barano; Giovan Battista de Meglio—* Pietro Tagliamonte, con moglie Viola Migliaccio e due figli — Gennaro de Meglio, moglie Lucia Esposito e figlio — Antonio Conte , moglie Orsola de Meglio e due figli—ed Angiolo Buono—E da Serrano) Cristofaro Scotti, moglie Angiola Jacono, e tre figli Paolo, Pompeo, e l'altra femine. Applicazione. GÌ' individui che componevano la stessa colonia , si applicarono nei mestieri più sentiti e lucrosi in quella incipiente società;, la maggior parte si appigliò alla coltura di quei fertili e boscosi terreni. Coloro che si addissero alla pesca, che trovarono abbondante fra quelle scogliere e di ogni squisita qualità, nelle stagioni invernali avevano a compagnìa da venti barche pescarecce della stessa Ischia, quale agevolavano il loro pescato, in portarlo a Napoli con le apposite felluche. Nell'està poi vi arrivavono dalla Torre-del-greco altre cinquanta barche all'incirca per la pesca dei coralli, che rinvenivano a dovizio e bello fra quei ciglioni sottomarini.



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